È una tipologia di fotocamera che si è soliti associare – per le peculiarità ed i costi che la contraddistinguono – al settore professionale, ove è richiesto quel “quid plus” che fa la differenza. Ma negli ultimi tempi la si trova anche tra i semplici appassionati, grazie alla tendenza del mercato di mettere a disposizione modelli più accessibili dal punto di vista economico, che non sacrificano le elevate prestazioni dell’apparecchio. Di cosa parliamo? Della fotocamera reflex full frame, ossia di una fotocamera caratterizzata da un sensore di dimensioni maggiori rispetto a quello APS-C, e da una conseguente maggiore qualità dell’immagine. Un sensore più grande, infatti, vuol dire anche pixel più grandi, il che si traduce nella possibilità di “afferrare” un quantitativo superiore di luce, con più dettagli sia nelle zone più chiare che in quelle più scure. Senza trascurare la migliore resistenza agli ISO più alti – garantita dal dispositivo in oggetto – e dunque la capacità di realizzare scatti anche in situazioni di illuminazione carente. Ma andiamo con ordine, tracciando più nel dettaglio quelle che sono gli aspetti principali di una fotocamera reflex full frame.
Caratteristiche principali
Come or ora anticipato, il tratto distintivo di una fotocamera reflex full frame è dato dal sensore, che presenta dimensioni analoghe a quelle di un fotogramma di una pellicola da 35 mm. Dimensioni, per la precisione, di 36×24 mm, e maggiori rispetto a quelle del sensore APS-C.
Optimum per chi desidera la migliore qualità d’immagine, detto sensore, essendo più grande, assorbe una maggiore quantità di luce, restituendo pertanto più dettaglio dell’immagine stessa. Ed assicura una migliore risoluzione e una migliore gestione di impostazioni ISO elevate, con la conseguenza, in particolare, di una significativa riduzione del rumore digitale in condizioni di luce scarsa. Un innegabile vantaggio, quest’ultimo, rispetto ad un apparecchio reflex APS-C, per chi per motivi lavorativi si trova spesso nelle predette condizioni.
Ma i vantaggi del formato pieno non finiscono qui. Esso infatti offre una più vasta gamma dinamica, da intendersi come la quantità di luminanza (intensità della luce) “imprigionata” in un’immagine: per maggiori dettagli nelle zone in ombra ed in quelle con molta luce. E, ancora, risulta ideale per quei fotografi che sono soliti eseguire ritratti. Maggiore è il sensore adoperato, difatti, più ridotta è la profondità di campo (DOF), con la possibilità di sfocare di più lo sfondo ed ottenere soggetti in primo piano “limpidi”. E ciò si spiega in considerazione dei tre fattori da cui dipende la predetta profondità di campo, ossia l’apertura, la distanza del soggetto e la lunghezza focale. Gli apparecchi APS-C, tuttavia, si rivelano da preferire qualora si intenda rendere massima la profondità di campo, con vantaggi nelle fotografie aventi ad oggetto i paesaggi.
Formato full frame e APS-C: quale scegliere?
Dopo aver analizzato le principali caratteristiche di una fotocamera reflex full frame, ed i suoi innegabili punti di forza, verrebbe automaticamente da definirla “migliore” e dunque da preferire rispetto ad una con sensore APS-C: è si vero che è più costosa e richiede l’utilizzo di obiettivi specifici, ma ha dalla sua il vantaggio di un’immagine qualitativamente superiore e di una maggiore resistenza ad ISO alti, senza trascurare la costruzione e le funzionalità solitamente migliori. Non è però – in maniera “definitiva” – così: a parte i punti a favore anche del sensore APS-C (tra cui i costi solitamente inferiori e la maggiore profondità di campo, di ausilio, come precedentemente sottolineato, per determinate tipologie di fotografie), non è infatti possibile definire in termini assoluti una dimensione del sensore migliore di un’altra, perché “migliore” sarà quel sensore che più si adatta alle proprie esigenze, diverse da individuo a individuo.
È certamente vero che i formati di dimensioni maggiori mettono a disposizione indubbi miglioramenti dal punto di vista della qualità, ma a fronte di costi più elevati, che non tutti possono o intendere sostenere: il che vedrebbe la fotocamera reflex full frame come un’opzione preferibile dai fotografi professionisti, che non “temono” l’aspetto economico alla luce dei tanti aspetti positivi assicurati dalla fotocamera stessa. Gli appassionati del settore, invece, “potrebbero” veicolare la propria scelta verso modelli con sensore APS-C, di peso, ingombro e costi inferiori. Ma neanche questa affermazione è “sempre” valida, perché le considerazioni in merito al dispositivo da acquistare variano – come è giusto che sia – in base al singolo utilizzatore. E se si tiene presente che negli ultimi tempi le enormi differenze tra le due tipologie di apparecchi si sono assottigliate di molto, il discorso – e la conseguente scelta – si “complica ancor di più. Alla luce anche dell’offerta in commercio di fotocamere full frame a prezzi “raggiungibili” da una maggiore fetta di utenza, come anticipato ad inizio trattazione. Ecco il motivo per il quale si “torna” alle valutazioni relative all’utilizzo che si intende fare dell’apparecchio, e dunque alle esigenze personali. Per scelte che sono pertanto “relative”, e mai “assolute”.